“La mia posizione è di straniero nella mia nazione…” così cantavano i Sangue misto nel 1994 parlando delle discriminazioni che toccavano gli “estranei” vecchi e nuovi d’Italia.
Sono passati oltre 25 anni, sono state varate varie leggi sull’immigrazione, la composizione sociale dello stivale è cambiata radicalmente. Ma il termine “straniero” è ancora sugli scudi. Ancora resuscita movimenti politici che propugnano congruenza tra razza e identità nazionale. Ancora mette in moto la macchina dell’umanitario che trasforma le persone e la loro complessità in un piatto caldo e una coperta. Ancora è una bomba capace di far esplodere il piano sociale, politico ed economico ogni volta che viene lanciata. E nel deflagrare azzera non solo la complessità, ma anche le possibilità intrinseche al termine.
Ma che cos’è lo “straniero”? Questa è la domanda centrale di questa call. Cerchiamo risposte che vadano oltre lo sguardo della nazione, dove il termine equivale a corpo estraneo, a pericolo di “contaminazione”, a nemesi.
Cerchiamo sguardi che partano da chi quel termine lo sente addosso per motivi etnici o politici. Ma non solo per portare alla luce le modalità di produzione della differenza su cui si basa la nazione, come il carattere escludente delle sue leggi o il razzismo quotidiano.
Ci interessa soprattutto far emergere l’insussistenza di una prospettiva fondata sullo sguardo nazionale. Ci interessano contributi che sappiano mostrare come, alla prova della realtà, il termine straniero si disarticoli, cambi forma e faccia. Ci interessano le esperienze politiche, i progetti artistici, le forme di attivismo, le convivenze quotidiane che hanno risignificato la dicotomia locale/straniero, immaginando e costruendo nuove forme di identificazione.
Se il termine straniero santifica la nazione, cerchiamo contenuti che sappiano ribaltare la prospettiva. Che del termine “straniero” facciano un laboratorio per costruire identità di frontiera.
Per questo vi invitiamo a proporci i vostri contributi per la pubblicazione sul blog di Frontiera Sud, inviandoli alla mail info@frontiersud.org entro il 15 febbraio 2021.
I contributi dovranno rispondere alle norme editoriali, consultabili a questo link. Per qualsiasi informazione, scrivete a info@frontierasud.org