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Frontierasud.org

Eventi

02 Dic

VIII CONVEGNO SIAA

  • 09:30
  • Parma

Frontiera Sud propone coordina il Panel n. 5 “Il tempo della frontiera”: prospettive per la ricerca-intervento nel campo delle migrazioni. Uno degli elementi contraddistintivi dei nostri tempi è sicuramente la frontiera. Negli ultimi decenni si sono andati moltiplicando gli spazi dove Nord e Sud globale, per citare Alzandua (1987) “si incontrano e sanguinano”. Questi spazi, contrassegnati da una sospensione delle norme sociali e dei diritti, non si materializzano unicamente lungo i confini fortificati che segnano il passaggio tra stati o continenti. L’accelerazione delle mobilità globali, crisi economiche cicliche, il continuo riprodursi di una “mentalità coloniale” (Thiong’o 1986) producono spazi di frontiera anche “al di qua” dei confini tra stati o continenti. Nei quartieri “ghetto” delle grandi metropoli, nelle zone agricole ad alta produttività e persino nei piccoli centri isolati è visibile il regime differenziale fatto di sfruttamento e negazione dei diritti proprio degli spazi di frontiera (Khosravi, 2019).

11 Lug

MetisFest – Seconda edizione del Festival delle intersezioni di popoli e culture

  • 21:00
  • Teatro Augusteo (SA)

Un anno di attesa, un anno che ha spiazzato tutti e ribaltato tutto, con qualche sogno rinviato ma non ancora infranto. Metis diventa una proposta itinerante e presenta il suo primo appuntamento: sabato 11 luglio, ore 21, presso il Teatro Augusteo Salerno saranno con noi Djarah Kan con il reading "Da dove sto venendo" e la Banda Maje feat. Tonico70 per la prima volta in full band a Salerno con il loro repertorio mediterranean funk inedito e meticcio.

Metis Fest
12 Lug

MetisFest – Festival delle intersezioni di popoli e culture

  • 18:00
  • Calvanico (SA)

Non c'è più tempo per stare a guardare, è il momento di passare all'azione. Non c'è più tempo per restare fermi, c'è bisogno di muoversi. Non c'è più tempo per rimanere in disparte, dobbiamo posizionarci. Siamo una generazione di emigrati e migranti, cercatori instancabili, che accolgono e sono accolti, che viaggiando sperano e scambiando cambiano, siamo figlie di chi per secoli si è mescolato e miscelando ancora oggi il nostro sangue e i nostri cromosomi, viviamo con ansia luoghi che sembrano non esserci mai appartenuti. Siamo un popolo meticcio, un libro aperto di codici e forme espressive, siamo dialetto, imperfezione, accento, identità locale, marchio territoriale inconfondibile, siamo puriste raffinate della nostra lingua nativa, nazionalisti gastronomici, fanatici della cucina mondiale. Siamo tutte le sfumature della carnagione, siamo profondi occhi mori, turchesi e cangianti, nasi indigeni, capelli crespi, biondi, lisci, castani, ricci. Siamo artefatti, sofisticate, mutevoli, abitudinari, integralisti della naturalità. Siamo ritmi tribali, tradizione contadina, musica popolare, siamo etnie arcaiche, moderni cittadini urbanizzati, siamo fuori da ogni schema, belle, brutti, sregolati, ordinati, stabili, precari. Siamo dualismo, pluralità, essenzialità, siamo sintesi. Siamo cosmopolite, apolidi, proletari e borghesi, siamo corpi ibridi tra digitale e analogico, tra materialità e spiritualità, tra metropoli, paese e campagna, tra terra e mare, tra futuro e nostalgia, tra i racconti dei nonni e le telecomunicazioni istantanee, tra dare e avere. Siamo tutto, tutti, tutte e non cederemo il passo al niente.

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