FARE (IN) TEMPO - Cosa dicono gli antropologi sulla società dell'incertezza

CALL FOR PAPERS – PANEL
La call for papers apre il 6 Luglio 2020 e chiude il 24 Agosto 2020. Coloro che desiderano inviare una proposta a un panel devono scrivere direttamente ai proponenti (le mail sono nella descrizione del panel), inviando un abstract sintetico del loro intervento (massimo 400 parole, non più di 4 riferimenti bibliografici) e una breve nota biografica (massimo 50 parole). Gli abstract dovranno essere inviati nella lingua di riferimento di ogni panel (italiano, inglese, italiano/inglese). Le proposte saranno selezionate sulla base dei seguenti criteri: coerenza con il tema del panel, carattere applicativo della proposta, chiarezza nell’impostazione, originalità.
PANEL N. 5
“Il tempo della frontiera”: prospettive per la ricerca-intervento nel campo delle migrazioni
Coordinano: Giuseppe Grimaldi, Università di Verona (giuseppe.grimaldi@live.it); Frontiera Sud Aps (info@frontierasud.org)
Uno degli elementi contraddistintivi dei nostri tempi è sicuramente la frontiera. Negli ultimi decenni si sono andati moltiplicando gli spazi dove Nord e Sud globale, per citare Alzandua (1987) “si incontrano e sanguinano”. Questi spazi, contrassegnati da una sospensione delle norme sociali e dei diritti, non si materializzano unicamente lungo i confini fortificati che segnano il passaggio tra stati o continenti. L’accelerazione delle mobilità globali, crisi economiche cicliche, il continuo riprodursi di una “mentalità coloniale” (Thiong’o 1986) producono spazi di frontiera anche “al di qua” dei confini tra stati o continenti. Nei quartieri “ghetto” delle grandi metropoli, nelle zone agricole ad alta produttività e persino nei piccoli centri isolati è visibile il regime differenziale fatto di sfruttamento e negazione dei diritti proprio degli spazi di frontiera (Khosravi, 2019). Questi contesti, seppur rappresentati nel discorso pubblico come emergenziali, costituiscono parte della geografia sociale e immaginaria del “noi”, e se da un lato materializzano e riproducono in piccola scala le disuguaglianze Nord-Sud dall’altro si configurano come fortemente produttivi, come centri di “connessioni” globali che “riorganizzano i luoghi con eventi in evoluzione” (Lowenhaupt Tsing, 2005) e dove possono sorgere nuove configurazioni sociali. L’obiettivo di questo panel è allora quello di raccogliere interventi di ricercatori, attivisti, realtà del terzo settore, collettivi, che abbiano considerato i significati provenienti dalle “frontiere” che vivono, in cui abitano, in cui lavorano come vettori di cambiamento sociale. L’invito è aperto a progetti di ricerca-intervento in contesti come scuole multiculturali, spazi agricoli e aree urbane ad alta concentrazione migrante, il circuito dell’accoglienza ai richiedenti asilo e rifugiati. Al fine di far circolare pratiche e condividerle, il panel vuole porre l’accento sulle metodologie operative di “co-costruzione” degli interventi e “traduzione” dei significati provenienti dalla frontiera: dalla relazione con i “partecipanti” nell’attività di co-progettazione, alle tattiche di coinvolgimento (o non coinvolgimento) di istituzioni e opinione pubblica, alle strategie di sostegno (economico e non) dei progetti.
Riferimenti bibliografici
Anzaldua G., Borderlands / La Frontera: The New Mestiza, Aunt Lute, San Francisco, 1987.
Lowenhaupt Tsing A., Friction. An Ethnography of Global Connection, Princeton University Press, Princeton and Oxford, 2005.
Khosravi S., Io sono confine, Eléuthera, Milano, 2019.
Wa Thiong’o Ngugi, Decolonising the mind: The politics of language in African literature, East African Publishers, 1992.
ORGANIZZAZIONE E LOGISTICA
Parma è stata duramente colpita dall’epidemia di Covid-19 e, a causa delle misure precauzionali adottate dall’Università, non sarà possibile organizzare eventi che prevedono grandi afflussi di persone in aula. Per questo il convegno si articolerà in modo differenziato: alcuni eventi (tavole rotonde e iniziative rivolte al territorio) si terranno in presenza, mentre i panel, i workshop e le keynote lectures si terranno su piattaforma on-line predisposta dall’ateneo. Questa prevalente comunicazione digitale comporterà cambiamenti importanti. A questo riguardo informiamo i partecipanti che le giornate di convegno saranno estese in modo da cadenzare i singoli eventi in un arco di tempo più lungo dei soli tre giorni inizialmente previsti. Vi comunicheremo la nostra proposta di calendario a chiusura della call for abstract. Nell’organizzare i singoli eventi si terrà conto dell’affaticamento prodotto dal medium digitale.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
L’iscrizione al convegno per i partecipanti è obbligatoria e sarà possibile a partire dal 01 Ottobre al 31 Ottobre. Per i docenti e ricercatori strutturati e per professionisti con reddito l’iscrizione è di 37 euro (22 euro per i soci SIAA e ANPIA); per studenti, assegnisti, dottorandi, precari che desiderano portare al convegno la loro esperienza professionale partecipando a un panel o a un workshop l’iscrizione è gratuita.
CONSULTA IL DOCUMENTO COMPLETO: CALL FOR PAPER SIAA 2020