Carta dei principi di Frontiera sud
Collegialità e collettività
Il principio cardine che muove l’operare di Frontiera Sud è quello della collegialità e dell’assemblearità. Pur mantenendo la struttura associativa e riconoscendo l’importanza di un raccordo operativo è il collettivo che prende le decisioni politiche e apre agli orizzonti progettuali e alle alleanze su cui si basa la vita dell’associazione. Lo spazio politico e operativo di riferimento è l’assemblea settimanale di Frontiera Sud che si svolge in modalità mista (presenza e remoto) e che è l’organo decisionale sovrano a cui tutti i gruppi operativi devono relazionare.
La responsabilizzazione dei partecipanti al progetto e la presa di coscienza del valore del collettivo è fondamentale nel coinvolgimento dei soggetti e nella valorizzazione delle soggettività che compongono il gruppo. Il riconoscimento della collegialità diventa base imprescindibile per l’ingresso nell’associazione.
Da questo ne deriva un doppio assunto che guida l’operare dell’associazione:
la rottura di qualunque forma di verticismo e dirigismo nella costruzione della vita associativa
la congruità dei fini associativi con quelli delle soggettività che la compongono (messa al bando di personalismi e dell’uso politico dell’associazione).
La Piana del Sele e il senso dell’operatività di Frontiera SUD
Frontiera Sud ha come punto di riferimento principale delle sue attività il contesto della Piana del Sele. Da ciò ne deriva una particolare sensibilità ai meccanismi strutturali su cui si regge e un chiaro posizionamento politico e operativo rispetto ai temi che la attraversano.
La lotta allo sfruttamento agricolo è un imprescindibile dell’attività dell’associazione: sfruttamento che si riproduce non solo nel lavoro agricolo ma anche in tutto il caporalato di “servizio” che investe le vite dei migranti (e dei loro figli).
Nelle attività di Frontiera Sud diventa fondamentale, dunque, evitare ogni possibile meccanismo che può attivare dinamiche di riproduzione di questo sistema: le reti, i rapporti con il territorio, la diffusione delle attività di Frontiera Sud dovranno seguire imprescindibilmente un approccio “bottom up” ed evitare i “portatori di interessi” capaci di mobilitare persone a partire da ragioni e schemi estranei all’associazione.
Il lavoro sul campo, l’attività di prossimità, le reti attivate nella ricerca-azione diventano la base per la costruzione di rapporti di mediazione con il territorio.
Allo stesso tempo il rapporto con le istituzioni e gli enti del territorio dovrà basarsi su un chiaro posizionamento ed evitare ogni forma di cooptazione istituzionale. L’operare di Frontiera Sud è chiaramente politico e rifugge ogni ottica assistenziale o sostitutiva a quella istituzionale. Si pone invece in rapporto dialettico con le istituzioni e segnala le mancanze e le criticità che in primis gli enti pubblici hanno rispetto al territorio.
Da questo assunto ne deriva un altro automaticamente: Frontiera Sud nell’adesione a bandi o progettualità che richiedono una forte mobilitazione di persone farà una valutazione di volta in volta sull’effettività possibilità di raggiungere il numero di soggetti previsto senza ricorrere a portatori di interessi o ad accordi istituzionali di comodo.
L’importanza dello spazio
Frontiera Sud non ha come obiettivo quello di erogare beni o fornire servizi. Essendo l’obiettivo di Frontiera Sud squisitamente politico e volto a fronteggiare le reti clientelari e criminali (italiane e non) su cui si basa il contesto in cui operiamo, diamo una centralità fondamentale allo spazio.
Deprivandolo di una connotazione puramente fisica, lo spazio diventa un luogo da costruire insieme attraverso la promozione e la valorizzazione delle pratiche aggregative frutto delle attività esterne che l’associazione costruisce e porta avanti e che mirano a contrastare l’isolamento istituzionale ed esistenziale in cui versano i soggetti che vivono il territorio. La sede di Frontiera Sud diventa lo spazio di riferimento in cui convogliare le attività che l’associazione costruisce all’esterno. La sede è uno spazio aggregativo e un moltiplicatore di momenti aggregativi che servono in primis a incidere sull’isolamento (istituzionale e esistenziale) in cui versano i soggetti che vivono il territorio. La convivialità, la costruzione di percorsi condivisi diventano la base per ogni servizio o attività progettuale. Attività che si pongono come un mezzo e non come il fine dell’associazione. Abitare lo spazio associativo, coinvolgere le persone che transitano nei vari progetti attivi, aprire la sede alle istanze del territorio diventa un imprescindibile del modello associativo.
Oltre “gli utenti”
Le persone che attraversano lo spazio e le attività di Frontiera Sud non sono “utenti” né “beneficiari” ma compagni di viaggio. Compagni di una lotta che si sta portando avanti assieme sul territorio contro le strutture e i soggetti che tendono a riprodurre la marginalità dello spazio e delle persone che lo abitano.
Ogni persona che passa per le attività di Frontiera sud è dunque un potenziale attivista dell’associazione. In questa logica vanno pensati tutti gli interventi, i servizi offerti, le relazioni attivate con il territorio. Nella costruzione dal basso di un percorso condiviso si possono aprire anche nuove strade di lotta o nuove attività progettuali.
Imprescindibile del modello associativo è infatti l’ascolto e l’interazione con i soggetti che transitano nell’associazione. Frontiera Sud rifugge ogni ottica umanitarista tesa a calare dall’alto soluzioni e (pur riconoscendo il differenziale di potere che c’è tra i vari componenti dell’associazione) le costruisce invece insieme ai soggetti che fanno parte degli spazi. Obiettivo principale dell’associazione è amplificare la voce di chi non ha spazi di espressione e costruire insieme forme di lotta e posizionamento sul territorio.
Posizionamento
Frontiera Sud si basa su antifascismo, antirazzismo e antisessismo e riconosce nel modello delle minoranze attive, identifica nella storia delle lotte che hanno connotato il Sud agricolo e sottoproletario (il Sud nazionale e il Sud globale) un modello politico di riferimento dal quale derivare pratiche e modalità di intervento.
In questo senso l’auto formazione diventa fondamentale per tutte le persone che aderiscono al progetto. Allo stesso tempo risulta imprescindibile elaborare forme di comunicazione e coinvolgimento adatte al contesto e alle persone che lo abitano.
MANIFESTO FRONTIERA SUD
L’associazione è apartitica ma non apolitica
L’associazione fonda le sue radici nell’antifascismo, nell’antirazzismo e nell’antisessimo
L’associazione muove i suoi passi seguendo il principio della assemblearità
L’associazione pone le sue basi nel riconoscimento della collegialità, nella rottura di qualsiasi forma di verticismo e nella piena responsabilizzazione di tutte le soggettività che la compongono.
La formazione e l’auto-formazione guidano l’operato degli associati che si pone in congruità con i fini associativi
L’associazione fronteggia apertamentante ogni forma di capolarato e intermediazione a pagamento
L’associazione rifugge da logiche caritatevoli, non offre servizi ma costruisce percorsi e attiva processi
L’associazione rifugge da logiche imprenditoriali e progettuali: non esistono utenti ma persone, non esistono beneficiari ma compagn* di viaggio, non esistono numeri ma nomi.
Lo spazio rappresenta il luogo fisico in cui promuovere e valorizzare le pratiche aggregative, ricostruire storie, co-costruire visioni, immagini, idee e azioni.
L’associazione crede nel valore della diversità e promuove la costruzione di bellezza in tutte le sue forme, ripudia la violenza e agisce per scardinare i meccanismi di potere.